La domanda nel titolo è chiaramente una provocazione, dal momento che la plastica è diventata fondamentale per la vita di oggi ed è impensabile vivere senza.
Il fatto che sia indispensabile però non ci impedisce di vedere i danni che l’uso smodato di plastica sta causando al pianeta, e cercare dei rimedi.
Il problema delle isole di plastica negli oceani e delle microplastiche che nascono dalla frammentazione dei rifiuti plastici abbandonati in mare è palese. Ci sono microplastiche nei pesci che mangiamo, nell’acqua con cui irrighiamo i terreni agricoli e spesso nell’acqua potabile, con risvolti ancora sconosciuti sulla salute.
Una volta immessa nell’ambiente, la plastica rimane in circolo per centinaia di anni, fino a che non si biodegrada spontaneamente. Ci vogliono 1000 anni perché una bottiglia in plastica abbandonata sul terreno si biodegradi spontaneamente, 450 anni nell’acqua. Se pensiamo alle tonnellate di plastica con cui stiamo soffocando l’ambiente e gli oceani, l’avvento sul mercato di alternative ecosostenibili ai materiali inquinanti è una boccata di ossigeno per il pianeta.
Oggi esistono delle alternative che a livello di performance non hanno nulla da invidiare alla plastica tradizionale.
Non è facile però diffonderne l’uso, perché le strategie aziendali privilegiano le economie di scala e l’impatto dei costi sui loro cicli produttivi, piuttosto che fare scelte ecosostenibili tout court.
Cosa si può fare per invertire la rotta dell’impatto dei rifiuti plastici
È fondamentale che tutti, aziende, consumatori, governi, prendano coscienza del fatto che il nostro impatto sull’ambiente non è più sostenibile a lungo. Ognuno deve mettere in campo la sua responsabilità etica e agire secondo le sue possibilità per superare il problema: promuovere la ricerca sulle plastiche dalla degradabilità accellerata, impegnarsi nello sviluppo di materiali sostenibili, preferire, quando si va al supermercato, i marchi e i packaging che dimostrano un impegno per la sostenibilità.
La strada da fare per la ricerca è ancora tanta, perché esistono materiali plastici di non facile sostituzione con alternative degradabili, come la gamma delle plastiche solide (simil-Forex) estremamente funzionali e resistenti ma molto nocive. Nel frattempo, è importante promuovere una mentalità comune che porti alla riduzione degli sprechi e al riciclo dei materiali ogni volta che sia possibile (ed educare le persone a farlo) e poi conferirli nella raccolta differenziata o nei rifiuti generici, perché finiscano in discarica e non vengano dispersi.
E poi è fondamentale parlare del tema, mostrare esempi dei danni all’ambiente, dare spazio ai progetti meritevoli, mostrare buone pratiche.
E noi di Isonova cosa facciamo?
Nel nostro lavoro di produttori di materie plastiche, da anni sentivamo da anni la responsabilità di sviluppare delle innovazioni capaci di diminuire l’immissione di materie plastiche nell’ambiente. Abbiamo così avviato la ricerca che ci ha portati nel 2018 a lanciare sul mercato Bio Laminil®, la gamma di pannelli sandwich ecosostenibili. Bio Laminil® trasferisce le funzionalità che hanno decretato il successo di Laminil® in una dimensione ecologica. Infatti Bio Laminil®, una volta conferito in discarica con i rifiuti generici o se accidentalmente disperso nell’ambiente, si degrada naturalmente in un tempo massimo di 5 anni, a seconda delle condizioni ambientali, senza generare microplastiche residue. L’additivo contenuto nella matrice del materiale attira i batteri già presenti nell’ambiente attivando così un processo naturale di degradazione accelerata, quando il prodotto inizia il suo processo di smaltimento.
Stiamo completando la gamma con nuovi prodotti per vari utilizzi, per arrivare a sostituire completamente il nostro materiale più noto, il pannello Laminil®, con alternative ecosostenibili.
Sarà una grande svolta per il settore degli allestimenti POP e del visual merchandising, ancora agli albori in fatto di sostenibilità! E ci saranno altri utilizzi virtuosi nella cartotecnica (stampa off-set con accoppiature), nella stampa digitale, nei packaging termici e di lusso.
Nello sviluppo di Bio Laminil® abbiamo puntato tantissimo sulla performance. Crediamo che per convincere le aziende, le agenzie di comunicazione e i trasformatori a sostituire i materiali tradizionali con le novità sostenibili bisogna prima di tutto garantire un livello di funzionalità equivalente. E poi fornire una gamma abbastanza ampia per soddisfare le diverse esigenze.
Parallelamente allo sviluppo dei materiali, siamo molto attivi per far conoscere l’esistenza di Bio Laminil® e dei benefici ambientali che porterà. Presenziamo le fiere e incontriamo le agenzie di comunicazione, coinvolgiamo le aziende, i designer e i trasformatori per creare progetti dall’impatto comunicativo e li presentiamo ai concorsi dedicati ai display e ai packaging, organizziamo interventi nei corsi di laurea che formano i creativi di domani. Nella nostra newsletter, nei social network e sul sito diamo visibilità a progetti di associazioni e imprese meritevoli e mostriamo cosa si può ottenere con i pannelli ecosostenibili.
E voi, che iniziative vi piacerebbe fare o veder realizzare per risolvere il problema della plastica?